La storia
LA STORIA
una Biblioteca giovane
La Biblioteca Statale di Macerata inizia ufficialmente la sua attività l’11 febbraio 1992, grazie alla collaborazione fra l’allora Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e l’Università degli Studi di Macerata.
Le prime attività per la sua istituzione risalgono al 1978, quando lo Stato acquista la Biblioteca privata della famiglia Buonaccorsi, nobile famiglia originaria di Potenza Picena, prevedendone la conservazione in un Istituto Culturale. Nel 1979 il Rettore dell’Università di Macerata mette a disposizione alcuni locali nel palazzo storico dell’ex convento di Santa Chiara, che negli anni precedenti era stato adibito a Palazzo di Giustizia, con annesse carceri femminili e maschili. La Biblioteca apre dunque ufficialmente al pubblico l’11 febbraio 1992, con personale in distacco dall’Archivio di Stato di Macerata; istituita inizialmente come Sezione staccata della Biblioteca Nazionale di Napoli, diventa autonoma nel 2002.
L’Istituto si trova in posizione strategica: in centro storico, all’interno delle mura cittadine, ma con possibilità di parcheggio nel grande parcheggio Garibaldi oppure lungo le mura.
Il palazzo è un pregevole edificio di fondazione medievale, che fra il 17° e 18° secolo ha ospitato il Monastero di Santa Chiara; oggi la sala lettura della Biblioteca è collocata nell’area della chiesa del monastero, della quale sono ancora visibili le decorazioni a stucco della volta. Nel 1808 chiesa e monastero, a seguito alle soppressioni napoleoniche, vengono trasferiti al Demanio ed adibiti a Palazzo di Giustizia e carcere giudiziario, funzione che l’edificio ha assolto fino agli anni Sessanta del ‘900, utilizzando l’area della chiesa come aula della Corte d’Assise. Dopo l’intervento di ristrutturazione effettuato dall’Università il primo piano del grande complesso è stato assegnato alla Biblioteca.
La Biblioteca mette a disposizione degli utenti la grande sala lettura, la sala consultazione con materiale a scaffale aperto, l’emeroteca con comode sedute, 2 pc per la navigazione in internet, 1 pc allestito per utenti ipovedenti, 1 pc per la consultazione del catalogo on-line, 2 pc per la consultazione delle risorse digitali.
La Biblioteca Statale di Macerata inizia ufficialmente la sua attività l’11 febbraio 1992, grazie alla collaborazione fra l’allora Ministero per i Beni Culturali e Ambientali e l’Università degli Studi di Macerata. Le prime attività per la sua istituzione risalgono al 1978, quando lo Stato acquista la Biblioteca privata della famiglia Buonaccorsi, nobile famiglia originaria di Potenza Picena, prevedendone la conservazione in un Istituto Culturale. Nel 1979 il Rettore dell’Università di Macerata mette a disposizione alcuni locali nel palazzo storico dell’ex convento di Santa Chiara, che negli anni precedenti era stato adibito a Palazzo di Giustizia, con annesse carceri femminili e maschili. La Biblioteca apre dunque ufficialmente al pubblico l’11 febbraio 1992, con personale in distacco dall’Archivio di Stato di Macerata; istituita inizialmente come Sezione staccata della Biblioteca Nazionale di Napoli, diventa autonoma nel 2002. L’Istituto si trova in posizione strategica: in centro storico, all’interno delle mura cittadine, ma con possibilità di parcheggio nel grande parcheggio Garibaldi oppure lungo le mura. Il palazzo è un pregevole edificio di fondazione medievale, che fra il 17° e 18° secolo ha ospitato il Monastero di Santa Chiara; oggi la sala lettura della Biblioteca è collocata nell’area della chiesa del monastero, della quale sono ancora visibili le decorazioni a stucco della volta. Nel 1808 chiesa e monastero, a seguito alle soppressioni napoleoniche, vengono trasferiti al Demanio ed adibiti a Palazzo di Giustizia e carcere giudiziario, funzione che l’edificio ha assolto fino agli anni Sessanta del ‘900, utilizzando l’area della chiesa come aula della Corte d’Assise. Dopo l’intervento di ristrutturazione effettuato dall’Università il primo piano del grande complesso è stato assegnato alla Biblioteca. Sono a disposizione degli utenti la grande sala lettura, la sala consultazione con materiale a scaffale aperto, l’emeroteca con comode sedute, 2 pc per la navigazione in internet, 1 pc allestito per utenti ipovedenti, 1 pc per la consultazione del catalogo on-line, 2 pc per la consultazione delle risorse digitali, Il restauro delle pregevoli scansie lignee, in cui la raccolta era conservata nella villa Buonaccorsi di Potenza Picenza, ha consentito di ricollocare il Fondo Buonaccorsi nella sua scaffalatura originaria (questo va in buonaccorsi)

