Fondo Castelbarco – Albani

Fondo Castelbarco – Albani

una porzione della grandiosa Biblioteca Albana salvaguardata dalla dispersione


Fondo Castelbarco-Albani

Il Fondo Castelbarco-Albani costituisce una porzione della più ampia, prestigiosa ed oggi dispersa biblioteca della nobile famiglia urbinate degli Albani conservata nei palazzi di Roma ed Urbino. Il fondo è stato acquistato in via di prelazione dall’allora Ministero per i Beni e le Attività Culturali all’asta dei beni del Castello di Uzzano nel Chianti, nel 1999 ed è formato da 1390 volumi tra cui classici greci e latini (tra i quali Aristotele, Omero, Erodoto, Demostene, Cicerone, Cesare, Luciano, Catullo, Petronio, Plinio, Tacito, Boezio e Lattanzio), classici italiani (tra cui Dante, Petrarca, Boccaccio, Pietro Bembo, Torquato Tasso, l’urbinate Bernardino Baldi e il maceratese Giovan Mario Crescimbeni) ed opere significative come i quattro volumi del Vocabolario degli accademici della Crusca nella terza edizione del 1691 ed i 28 volumi dei Rerum Italicarum Scriptores di Lodovico Antonio Muratori, editi tra il 1723 ed il 1751 dalla Stamperia della Società Palatina. Molte opere riguardano le relazioni diplomatiche, pratiche politiche ed uso delle armi. Oltre ad opere sulla storia dei paei europei (Ungheria, Portogallo, Francia, Belgio, Spagna, Polonia, Inghilterra e Germania) figurano anche relazioni e saggi sui paesi extraeuropei come Giappone, Cina, Africa ed India. Numerosi esemplari sono legati alle armi di Papa Clemente XI, al secolo Giovanni Francesco Albani, con lo stemma di famiglia, trimonzio e stella a sei punte, sormontato da tiara papale e chiavi di San Pietro.

L’Istituto, oltre le attività di conservazione, studio e valorizzazione del fondo, ricerca sul mercato antiquario gli esemplari provenienti dalla dispersa Biblioteca Albani.

Il Fondo Castelbarco-Albani costituisce una porzione della più ampia, prestigiosa ed oggi dispersa biblioteca della nobile famiglia urbinate degli Albani conservata nei palazzi di Roma ed Urbino. Il fondo è stato acquistato in via di prelazione dall’allora Ministero per i Beni e le Attività Culturali all’asta dei beni del Castello di Uzzano nel Chianti, nel 1999 ed è formato da 1390 volumi tra cui classici greci e latini (tra i quali Aristotele, Omero, Erodoto, Demostene, Cicerone, Cesare, Luciano, Catullo, Petronio, Plinio, Tacito, Boezio e Lattanzio), classici italiani (tra cui Dante, Petrarca, Boccaccio, Pietro Bembo, Torquato Tasso, l’urbinate Bernardino Baldi e il maceratese Giovan Mario Crescimbeni) ed opere significative come i quattro volumi del Vocabolario degli accademici della Crusca nella terza edizione del 1691 ed i 28 volumi dei Rerum Italicarum Scriptores di Lodovico Antonio Muratori, editi tra il 1723 ed il 1751 dalla Stamperia della Società Palatina. Molte opere riguardano le relazioni diplomatiche, pratiche politiche ed uso delle armi. Oltre ad opere sulla storia dei paei europei (Ungheria, Portogallo, Francia, Belgio, Spagna, Polonia, Inghilterra e Germania) figurano anche relazioni e saggi sui paesi extraeuropei come Giappone, Cina, Africa ed India. Numerosi esemplari sono legati alle armi di Papa Clemente XI, al secolo Giovanni Francesco Albani, con lo stemma di famiglia, trimonzio e stella a sei punte, sormontato da tiara papale e chiavi di San Pietro.

modalità di accesso al fondo

Le richieste di consultazione vanno inoltrate preventivamente rivolgendosi al responsabile del Fondo, dott. Massimiliano Stravato, telefonicamente o utilizzando il form di contatto.

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